Il fashion green – Tecnologie e cambiamenti strutturali

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Fashion green: ovvero il settore della moda sta vivendo una vera e propria rivoluzione “verde”, grazie all’impiego sempre più diffuso delle nuove tecnologie.

I brand del fashion stanno adottando soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale della loro produzione e promuovere la sostenibilità. Le nuove tecnologie permettono di ottimizzare i processi produttivi, riducendo gli sprechi e l’emissione di sostanze inquinanti. Grazie ad una produzione eco-friendly, con l’utilizzo ad esempio di materiali riciclati o biodegradabili, il mondo della moda sta facendo passi importanti verso una transizione green.

La sostenibilità è un concetto che riguarda l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla produzione alla vendita e al suo utilizzo finale. Si tratta di creare capi d’abbigliamento ed accessori con un impatto minimo sull’ambiente e sulle persone coinvolte nella catena di produzione.

Una delle principali sfide è trovare alternative ai materiali tradizionalmente utilizzati, come il cotone convenzionale che richiede una grande quantità d’acqua per la sua coltivazione. Le nuove fibre ecologiche stanno emergendo come valide opzioni: tra esse, il tessuto a base vegetale derivato da piante come canapa e bambù.

I tessuti ecosostenibili sono molti. Questi materiali, oltre ad essere prodotti in modo responsabile, rispettando gli standard di sostenibilità ambientale, tendono ad avere una filiera corta, che permette di tracciare la provenienza delle materie prime e assicurare condizioni lavorative dignitose.

Oltre alla produzione responsabile, i tessuti eco-friendly offrono vantaggi dal punto di vista estetico e funzionale. Resiste ancora il pregiudizio che i capi realizzati con materiali sostenibili non siano belli o comodi da indossare. Ora le nuove tecnologie hanno permesso lo sviluppo di tessuti altamente performanti che garantiscono comfort ed eleganza senza compromettere l’ambiente.

Tra i materiali più utilizzati nella moda ecosostenibile troviamo il cotone organico, coltivato senza pesticidi nocivi per l’ambiente, la seta vegetale ottenuta da piante come il banano o il pino, o come si è detto la fibra di bambù, che cresce rapidamente senza bisogno di pesticidi chimici, o il poliestere riciclato derivato da bottiglie in plastica.

La tecnologia può giocare un ruolo fondamentale nella trasformazione del settore verso uno più verde anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: l’AI potrà aiutare a ottimizzare i processi produttivi riducendo gli sprechi energetici.

La moda e l’Agenda 2030: focus sull’innovazione industriale

L’Italia, un Paese che ha sempre avuto una grande tradizione nel campo della moda, come sta affrontando la sfida della sostenibilità?

Di fatto, negli ultimi anni, sempre più brand italiani si stanno impegnando a creare collezioni eco-friendly.
Esistono già diversi siti web e portali che promuovono ed informano sulle aziende italiane che producono moda sostenibile. Uno di questi è:

https://www.vestilanatura.it/top-10-brand-moda-sostenibile-italiana/

che ci offre una “lista” dei 10 top brand di fashion sostenibile italiana. Da tenere presente.

Come riprogettare tutte le attività in ottica circolare

L’approccio circolare prevede di ridurre al minimo l’utilizzo di risorse, riutilizzare i materiali e riciclare gli scarti prodotti durante la produzione. Questo permette di diminuire l’impatto ambientale e creare un sistema più equilibrato ed eco-sostenibile.

Per implementare con successo questa visione, non basta che le aziende del settore adottino nuovi processi produttivi che favoriscono il riciclo dei materiali, promuovano l’economia locale e minimizzino gli sprechi energetici.

E’ importante anche coinvolgere tutti gli attori della filiera, fino ai consumatori finali. Sensibilizzare i consumatori a fare scelte responsabili nell’acquisto dei capi d’abbigliamento è cruciale per una moda davvero sostenibile.

Numeri e sondaggi

La moda sostenibile sta guadagnando terreno nel settore fashion e i numeri lo confermano. Secondo recenti sondaggi, sempre più consumatori sono alla ricerca di abbigliamento ecologico e responsabile. Le cifre parlano chiaro: il mercato globale della moda sostenibile è destinato a raggiungere i 12,5 miliardi di euro entro il 2030.

Le statistiche mostrano che il trend è in crescita anche nel nostro Paese: la maggior parte degli italiani dichiara di preferire l’acquisto di prodotti localmente realizzati con materiali riciclati o biodegradabili. Che magari poi lo facciano davvero, è un passo forse ancora da venire: ma le premesse sono incoraggianti.

Il network

Nel mondo della moda green la collaborazione e la condivisione delle conoscenze sono fondamentali per promuovere un cambiamento positivo: ed è proprio qui che entra in gioco il concetto di “network”. Le aziende, gli esperti del settore, le organizzazioni non governative e persino i consumatori si stanno unendo per creare una rete di sostegno e scambio di idee.

Attraverso il network, le persone possono connettersi tra loro e lavorare insieme per sviluppare nuove soluzioni sostenibili. Questa collaborazione può portare a innovazioni tecnologiche, processi produttivi più efficienti ed eco-friendly, materiali riciclabili e tanto altro ancora. Permette alle aziende di imparare dagli errori degli altri e adottare pratiche migliori nel proprio modo di operare.

Il network non riguarda solo le aziende: anche i consumatori possono parteciparvi attivamente. Attraverso la condivisione di informazioni sull’acquisto consapevole e la scelta di marche sostenibili, i consumatori possono influenzare direttamente l’industria della moda verso una maggiore responsabilità ambientale: la sfida è aperta.

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