Inizio settembre è decisamente un momento clou per gli appassionati di cinema, poiché nello splendido scenario del Lido di Venezia, si tiene la prestigiosa Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica, nota ai più come Festival del Cinema, e giunta ormai alla sua ottantunesima edizione.
Il fascino di questa manifestazione è enorme: sul tappeto rosso del Lido sfilano, infatti, celebri star internazionali e nazionali, sfoggiando abiti e gioielli da sogno, e facendo impazzire i fan disposti ad aspettare ore sotto al sole per una foto o un autografo.
Festival del Cinema e sostenibilità
Chi adora il magico mondo del cinema, dunque, non può che andare in un brodo di giuggiole. Ma chi ama il cinema e anche la sostenibilità, oltre a chiedersi quali film andare a vedere nelle sale i prossimi mesi, può, magari, porsi un’ulteriore domanda: questa strepitosa macchina è sostenibile?
La risposta è sì, lo è, e per motivare questa affermazione bisogna partire con una premessa: la Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica fa parte del sistema della Biennale di Venezia, una fondazione culturale, tra le più importanti in Italia, che oltre ad occuparsi di cinema, si occupa anche di arte, architettura, danza, musica e teatro. Alla fondazione fa ad esempio capo anche la celebre Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia che, ogni due anni, presenta le novità dell’arte contemporanea più spinta.
La fondazione Biennale di Venezia, nel 2021, ha ottenuto, proprio in occasione della settantottesima edizione del Festival del Cinema, la certificazione Carbon Neutral. Raggiungere la neutralità carbonica significa essere a emissioni zero, poiché le proprie emissioni nocive sono in numero tale da poter venire completamente riassorbite, senza impattare sull’ambiente.
Come è noto, raggiungere la neutralità carbonica in tutta Europa è uno dei traguardi che l’Unione Europea ha fissato entro il 2050. Per questo è importante che intere aree territoriali, regioni, città, ma anche singoli eventi e manifestazioni si pongano questo obiettivo e ottengano la certificazione Carbon Neutral il prima possibile.
Il Festival del Cinema di Venezia, in tal senso, si è portato avanti, diventando il primo evento cinematografico di questa portata a ottenere la certificazione. A partire dal 2022, poi, l’intero sistema della Biennale è stato dichiarato Carbon Neutral, estendendo dunque l’attenzione alla sostenibilità ambientale a tutte le sue manifestazioni.
È tutto oro quello che luccica?
Il Festival del Cinema pare dunque essere un esempio virtuoso di sostenibilità, e sicuramente lo è per i motivi detti sopra, tuttavia, quanto è sostenibile ciò che gira attorno al Festival? Sul sito ufficiale si trovano precise linee guida destinate alle numerosissime persone che ogni anno partecipano all’evento. Si consiglia, ad esempio, di arrivare al Lido a piedi o usando i mezzi pubblici, di raggiungere Venezia con treni e autobus, e se proprio si è costretti a prendere l’aereo, di compensare le emissioni di Co2 quando si acquista il biglietto.
Queste raccomandazioni sono senza dubbio condivisibili, c’è tuttavia un però: sembrano ignorare, da un lato, il fatto che le star e i numerosi ospiti presenti al Festival arrivino al Lido con motoscafi privati e difficilmente raggiungano Venezia con aeri di linea, dall’altro, che i flussi di gente attirati dal Festival affatichino una città che già soffre. Venezia, nel periodo del Festival, subisce un incremento notevole delle presenze e del traffico, con conseguenti lamentele dei residenti, e questo porta a riflettere sul suo futuro. Parlando di sostenibilità, per quanto ancora la fragile, fragilissima, Venezia può sostenere tutto questo?
Quale futuro per Venezia?
Il problema delle masse che quotidianamente affollano la città, generando un traffico che mette quotidianamente a repentaglio un posto tutelato dall’UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità, non è però ignorato dalle istituzioni veneziane. Molti sono stati i passi avanti fatti in questi anni:tra quelli più noti e dibattuti, ad esempio, il divieto per le navi da crociera di attraversare (causando enormi danni) il Canal Grande; ma anche gli investimenti in piste ciclabili, autobus ecologici, vaporetti a emissioni zero, e car sharing ibrido sono state, e continuano ad essere, voci costanti in bilancio.
Recentemente, oltretutto, è stato reso noto che la Città Metropolitana di Venezia è al centro di un concorso globale, la Sustainable Cities Challenge, che mira a sviluppare reti di mezzi di trasporto a basse o zero emissioni, e a trovare soluzioni innovative che possano promuoverne l’uso tra i residenti, spesso ostili e fedeli ai loro mezzi di trasporto privati. Il progetto coinvolge tre città: Venezia per l’Europa, Varanasi (India) per l’Asia, e Detroit negli USA, e in caso di vincita, comporta l’assegnazione di circa tre milioni di dollari per realizzare le idee vincitrici. Gli esiti si sapranno nel 2025, perciò per il momento possiamo solo incrociare le dita!
Un cambiamento di rotta, che decongestioni Venezia, rendendola più vivibile per cittadini e turisti, e che la preservi da un declino che mina un patrimonio storico, artistico e culturale unico al mondo, è del resto inevitabile. Certo, per far sì che esso avvenga, deve esserci una partecipazione condivisa, che coinvolga non solo le istituzioni, i visitatori e la comunità locale, ma anche enti quali la Biennale, che con i suoi eventi, contribuisce a far aumentare notevolmente i flussi e il traffico. Per il Festival del Cinema, pertanto, la certificazione Carbon Neutral deve essere solo l’inizio di un processo di cambiamento che deve riguardare anche tutto ciò che ruota intorno a esso.