L’effetto silenzioso di un gas invisibile – cos’è F-gas e come lo stiamo combattendo

Invisibili, persistenti e potentissimi: i gas fluorurati sono la nuova frontiera della lotta al riscaldamento globale

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Un problema invisibile ma potentissimo – cos’è F-gas e

Nessuno li vede, pochi sanno cosa siano davvero, eppure sono dappertutto. Nei condizionatori d’aria, nei frigoriferi, negli estintori, in certe schiume isolanti, nei circuiti di apparecchiature elettroniche. I cosiddetti F-gas – abbreviazione di gas fluorurati – non hanno mai fatto notizia come la CO₂ o il metano, eppure il loro impatto climatico è tutt’altro che trascurabile. Anzi. Nel gioco globale del riscaldamento terrestre, sono tra i protagonisti più insidiosi.

Eppure, fino a poco tempo fa, questi composti chimici sembravano rappresentare una “soluzione” rispetto ai gas clorurati, banditi dal Protocollo di Montréal per aver distrutto lo strato di ozono. Da sostituti virtuosi, però, si sono rivelati un problema tutt’altro che secondario: il loro potenziale di riscaldamento globale (GWP) può arrivare a essere migliaia di volte superiore a quello della CO₂. Il punto è che gli F-gas non spariscono con il tempo. Rimangono, stabili e impassibili, nell’atmosfera per decenni. Una specie di retaggio chimico della nostra epoca industriale.

L’Europa risponde, l’Italia tiene il passo

Gli F-gas non hanno un’origine naturale. Sono prodotti interamente in laboratorio, costruiti per essere stabili e affidabili. E proprio in questa stabilità risiede la loro pericolosità. Si tratta di gas pensati per durare, e così fanno, nell’aria. Dal 1990 al 2014 le loro emissioni sono più che raddoppiate, mentre le emissioni degli altri gas serra rallentavano o addirittura diminuivano grazie alle politiche internazionali. Questo scollamento ha messo sotto i riflettori gli F-gas. Se ne parla ancora troppo poco, ma da Bruxelles a Tokyo, le misure per contenerli si stanno inasprendo.

Il Regolamento UE 2024/573 è l’ultimo in ordine di tempo: punta dritto a una progressiva eliminazione degli F-gas entro il 2050, privilegiando soluzioni alternative come refrigeranti naturali (CO₂, ammoniaca, idrocarburi). Si tratta di una politica che guarda lontano, ma che deve fare i conti con un presente ancora troppo impregnato di questi gas. E con un’industria che spesso fatica a trovare alternative economicamente sostenibili.

Nel frattempo, l’Italia segue l’andamento europeo. Secondo ISPRA, gli F-gas costituiscono il 2,5% delle emissioni totali. Poco, all’apparenza. Ma quel “poco” pesa come piombo se si considera l’effetto cumulativo sul clima. E proprio sul fronte nazionale arriva una notizia incoraggiante: nel 2024, le emissioni totali italiane di gas serra sono diminuite del 3% rispetto al 2023. Un risultato significativo, frutto combinato della decarbonizzazione del settore elettrico, di una maggiore efficienza energetica e di controlli più severi sull’uso e lo smaltimento degli F-gas. Un piccolo segno, certo, ma reale e concreto. E soprattutto ottenuto in un solo anno.

Uno spiraglio per il futuro

Il paradosso degli F-gas è che, pur essendo fondamentali per la vita quotidiana contemporanea – dal condizionatore dell’auto al freezer domestico – sono anche una delle minacce meno considerate al clima. Eppure, nel grande puzzle della transizione ecologica, non possiamo più permetterci di ignorarli. La sfida non è solo tecnologica, ma anche culturale: sostituire non solo il prodotto, ma l’intera logica del consumo che li ha resi indispensabili. Serve tempo, certo. Ma anche decisione.

Alla luce dei risultati più recenti, è lecito – e forse doveroso – coltivare un certo ottimismo. L’efficacia delle misure adottate, la tenuta delle normative europee, e i primi segnali di miglioramento sul fronte italiano dimostrano che è possibile agire anche contro le minacce più silenziose e persistenti. Se l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 è davvero preso sul serio, allora bisognerà imparare a guardare anche dove l’occhio – e l’opinione pubblica – fatica ad arrivare. Gli strumenti ci sono. E, passo dopo passo, anche i risultati.


Fonti di approfondimento:

Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) – “Cosa sono i gas fluorurati e perché sono

ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – “Inventario delle emissioni in atmosfera Anno 2024

EUR-Lex – “Regolamento (UE) 2024/573 del Parlamento europeo e del Consiglio

Parlamento Europeo – “Cambiamento climatico: gas a effetto serra che causano il riscaldamento globale

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Da G.T.M.
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